Dietro le quinte di Atelier10 - Annalisa di Lab75

aprile 11, 2019 Atelier10 0 Comments

In pieno spirito del Salone del Mobile 2019 la storia di Annalisa calza a pennello. Il suo Lab75 racconta di tessuti sgargianti, paesi esotici e della pazienda del restauro. Non vogliamo dirvi di più ma lasciarvi alla lettura di questa bellissima intervista.

Chi sei, cosa fai e dove vivi?
Sono Annalisa, per gli amici Lisa, nata e cresciuta nella provincia di Ferrara dove attualmente vivo. Da quasi 15 anni porto avanti, con il mio compagno, l'azienda di mio padre, ma da qualche anno mi dedico anche al mio progetto, Lab75, creando piccoli complementi d'arredo e decoro per la casa, in particolare sedute. Ho due linee di sgabelli da me ideati e progettati, che realizzo in legno: la linea "COMPOSITY" in legno di abete con morbido cuscino rimovibile e la linea "SENTAT" in legno di prima scelta con cinture di sicurezza recuperate da auto demolite. Inoltre rinnovo completamente poltroncine vintage con materiali e tessuti moderni.

Quando, come e perchè hai iniziato? Raccontaci la tua storia.
Da molto tempo sono appassionata di arredo e decoro casa. Ho iniziato creando oggetti per la mia abitazione poi, poco più di cinque anni fa, incoraggiata dalle persone che mi sono vicine, ho deciso di presentare le mie creazioni anche al di fuori delle quattro mura di casa. Così è nato il Lab75, che mi permette di evadere dalla routine di un lavoro più inquadrato come quello amministrativo.

Da dove trai ispirazione e come nascono le tue creazioni?
Traggo ispirazione da tutto ciò che mi circonda, da tutto ciò che vedo. In qualunque posto io mi trovi ho l'abitudine di guardarmi intorno ed osservare i dettagli di un ambiente, i colori, gli arredi e gli accostamenti. È una vera fissazione! Anche mentre guardo un film noto i dettagli delle ambientazioni. E poi, naturalmente, i materiali stessi sono fonte d'ispirazione: ad esempio vecchie sedie malandate che magari per alcuni sono da buttare, io riesco a vederne le potenzialità abbinandole a determinati tessuti.

Che tecniche utilizzi e quali materie prime impieghi per realizzare le tue creazioni?
Realizzando sedute ho la possibilità di lavorare con i due materiali che preferisco, legno e tessuti. Il legno da sempre mi affascina e mi ispira: con le venature che rendono ogni pezzo unico e mai uguale agli altri, con le sfumature dai colori sempre caldi ed il profumo inconfondibile, è un prezioso elemento che ben si adatta ad essere lavorato in tanti modi. Poi ci sono i tessuti: la varietà è infinita e gli accostamenti innumerevoli e mai scontati. Infatti sono tra gli elementi fondamentali nel decoro degli ambienti di casa: basta cambiare quelli per dare un nuovo volto ad una stanza. 

Dacci una piccola dritta tecnica o un trucchetto del mestiere da condividere con chi ci legge e si cimenta con la tua stessa tecnica creativa.
Sinceramente non ho una tecnica in particolare da svelare. Una cosa che posso suggerire, ad esempio, per chi vuole cimentarsi nel recupero di una sedia, è di, nella fase di smontaggio, osservare e memorizzare bene i dettagli di chi l'ha assemblata prima: a volte si possono scoprire accorgimenti a cui non avevamo pensato. Inoltre assicurarsi sempre che la struttura dei telai sia ben salda ed eventualmente intervenire con colla e chiodi per stabilizzarla. Per il resto tanta pratica e olio di gomito!

Come e dove promuovi od esponi le tue creazioni?
Cerco di promuovere le mie creazioni tramite i social, anche se non sempre i miei tempi coincidono con quelli di questi canali...sto lavorando per migliorarmi in questo senso. Partecipo ad alcuni eventi/Market dedicati all'handmade che mi danno la possibilità di entrare in contatto diretto con le persone, cosa che di certo preferisco.

Il contesto in cui vivi ha in qualche modo favorito o influenzato il tuo lavoro?
Diciamo che il vivere un quotidiano che non sempre mi rispecchia, mi sprona e stimola a portare avanti il mio progetto. Ma sopratutto le persone che mi circondano e mi sono più vicine sono le prime a spingermi in questa direzione ed incoraggiarmi. 

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Da tempo e per una serie di esperienze ho deciso di non fare troppi progetti a lungo termine. Una cosa però l'ho capita: nonostante le difficoltà e gli intoppi dettati dalla mia attività principale, voglio portare avanti il Lab75, e chissà che un domani (magari non troppo lontano) diventi "qualcosa di più". 

Prova spiegare cosa vuol dire per te la realtà dell'artigianato e dell'handmade, come se parlassi a qualcuno che non si è mai avvicinato a questa realtà.
L'artigianato oggi è una realtà che sta coinvolgendo sempre più persone. Ho incontrato e conosciuto makers che davvero sono sorprendenti per le idee ed i progetti che riescono a realizzare. Di certo non è una strada semplice da percorrere, ci vuole tenacia e capacità di reinventarsi ogni volta, cercando di realizzare i propri prodotti al meglio, con materiali di qualità e che si distinguono da quelli della grande distrubuzione. 

Cosa significa per te vendere ed acquistare handmade al giorno d'oggi?
Significa potersi distinguere: avere qualcosa di non standarizzato ma prodotto in pochi esemplari o addirittura personalizzato e fatto apposta per te. Inoltre acquistando un prodotto fatto a mano, non solo si ha qualità e cura del dettaglio, ma si dà anche valore al lavoro di un artigiano che ha messo passione, impegno e dedizione nel crearlo.

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