Dietro le quinte di Atelier10 - Sonia Girotto di L'Officina

marzo 02, 2018 Atelier10 4 Comments

Ci sono delle persone che fanno parte della storia di Atelier10 e noi oggi siamo molto onorati di portarvi in un mondo di assoluta eleganza e maestria. Aprite le porte e il cuore a Sonia di L'Officina

Chi sei, cosa fai e dove vivi?
Sono Sonia Girotto e sono ceramista. Vivo in una borgata in mezzo ai boschi della provincia di Torino, molto vicino alle montagne. Il mio laboratorio è a Giaveno, lì ho tutto ciò che mi serve per il mio lavoro, un tavolo robusto, il tornio, i forni, il magazzino delle materie prime e delle argille, il computer e il magazzino dei prodotti finiti.

Quando, come e perchè hai iniziato? Raccontaci la tua storia.
Nel 2006 ho aperto il mio laboratorio "L'Officina" alla soglia dei miei quarant'anni, dopo un percorso piuttosto tortuoso ma, a quanto pare, necessario. Dopo gli studi e il lavoro nel campo della matematica e dell'informatica mi sono avvicinata a lavori di tipo più pratico nel campo della grafica e dell'editoria. Nel 2001 ho incontrato il mondo della ceramica e sono rimasta affascinata dalla infinita bellezza e dalle molteplici tecniche. Ho sperimentato e studiato moltissimo e la mia curiosità mi ha spinta a cercare di capire come funzionavano i misteriosi processi che trasformano la terra in ceramica e una polvere di quarzo in un vetro colorato. Così ad un certo punto, è stato quasi necessario, fare il salto e mettermi in proprio aprendo il laboratorio.

Da dove trai ispirazione e come nascono le tue creazioni?
Vivo in un luogo immerso nella campagna e nei boschi delle prealpi piemontesi. La natura è la fonte principale, il tema del bosco e dei fiori sono ricorrenti nelle mie ceramiche e da lì attingo le suggestioni per la parte decorativa. Inoltre navigo tantissimo on line e colleziono immagini e particolari visivi che poi utilizzo quando cerco ispirazioni per le forme o i colori delle ceramiche. Così mi piace esplorare anche ambiti diversi, come il mondo della cucina, e da lì trarre strumenti o tecniche che mi aiutino nel mio lavoro. Infatti in laboratorio ho tantissimi utensili di cucina.

Che tecniche utilizzi e quali materie prime impieghi per realizzare le tue creazioni?
Lavoro principalmente un impasto da gres chiaro e molto plastico. Mi piace molto lavorare al tornio perché mi permette di concentrarmi e di rilassarmi. Adoro unire la perfezione delle forme all'imprecisione delle aggiunte o deformazioni che apporto successivamente per ottenere forme diverse. Utilizzo anche un impasto da gres nero molto materico che, una volta cotto diventa molto simile alla pietra lavica. Mi piace trattare le superfici interne con smalti chiari e a contrasto. Gli smalti che utilizzo sono formulati da me oppure, se commerciali, personalizzati per le mie esigenze.

Dacci una piccola dritta tecnica o un trucchetto del mestiere da condividere con chi ci legge e si cimenta con la tua stessa tecnica creativa.
Un trucco che ho imparato dalla tecnica del paper clay (carta e argilla) è una barbottina di cellulosa e argilla che permette di unire agilmente due pezzi d'argilla. La cellulosa la si ottiene sciogliendo un po' di carta igienica nell'acqua e poi la si unisce all'argilla. Questa barbottina permette di unire due pezzi di argilla umida, secca e anche, udite, udite, biscotto (argilla dopo la prima cottura). Si tratta solo di seguire un po' la stuccatura delle screpolature e ripassare alcune volte la barbottina sulla giuntura. Se non avete ancora provato, credetemi, vi risolverà un sacco di situazioni.

Come e dove promuovi od esponi le tue creazioni?
Dal 2009 vendo le mie ceramiche on line e sono passata da un 50% a circa il 90% negli ultimi anni. Alcune volte partecipo a dei conto vendita nei negozio, altre volte a shop temporanei, pochissimo ai mercati, se non quelli specifici della ceramica.

Il contesto in cui vivi ha in qualche modo favorito o influenzato il tuo lavoro?
Devo ringraziare moltissimo la mia famiglia perché mi ha sempre appoggiata nelle mie scelte e motivata a continuare superando i momenti difficili. 

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Il lavoro non si esaurisce mai e ho tanti progetti per la testa, forme, colori, linee; il problema è mettere tutto in ordine. L'oggetto che preferisco produrre è la teiera e di conseguenza le tazze e tutto il necessario per servire il tè. L'oggetto teiera è molto affascinante, nel progettarlo bisogna considerare contemporaneamente la funzionalità, l'ergonomia e l'estetica. Ho disegnato molte teiere che aspettano solo di essere realizzate. Questo è uno dei miei obiettivi, rafforzare e migliorare la mia presenza on line legando il mio marchio sempre di più a questo oggetto. 

Prova spiegare cosa vuol dire per te la realtà dell'artigianato e dell'handmade, come se parlassi a qualcuno che non si è mai avvicinato a questa realtà.
Gli oggetti di cui ci circondiamo fanno parte della nostra vita, li scegliamo perché ci piacciono e suscitano in noi un'emozione. Scegliere un prodotto artigianale vuol dire anche possedere un pezzo di vita, di emozione, di bellezza appartenuto a qualcun'altro, all'artigiano che l'ha realizzato utilizzando la propria passione, tempo e competenza. 

Cosa significa per te vendere ed acquistare handmade al giorno d'oggi?
Avere a che fare con l'handmade è una grande responsabilità. Da quando ho aperto il laboratorio sono cambiate molte cose e sicuramente è aumentata la facilità con cui si effettuano acquisti on line. L'artigiano e chi si occupa di handmade ha la responsabilità di non abbassare il livello, di lavorare sempre al massimo delle proprie possibilità e competenze per non deludere la domanda di eccellenza che si è venuta a creare in questi anni. 

Aggiungi se vuoi qualcosa per te importante che non siamo riusciti a chiederti in maniera diretta durante questa intervista.
In questi giorni si parla molto di social network e di come, entrando nell'ambito virtuale, si possa perdere di vista il lato reale della comunicazione. Per fortuna non è sempre così. Lavorando on line per la maggior parte del tempo posso testimoniare di avere incontrato tante persone disposte a collaborare con me sia empaticamente sia praticamente. La comunità virtuale che si è formata grazie ai team di Etsy o ai gruppi di Facebook è composta, per la maggior parte, da persone competenti e generose che sono disposte a condividere il proprio lavoro e mettono a disposizione il proprio tempo per aiutare la propria e l'altrui promozione on line. Tutto dipende da come si vuole sfruttare il meraviglioso potenziale della rete, se per fare sterili polemiche e pettegolezzi oppure sano e produttivo social marketing.


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