Dietro le quinte di Atelier10 - Carmelo Nicotra di Scocca Papillon

dicembre 14, 2017 Atelier10 1 Comments

L'ultima intervista dedicata ad un membro di Atelier10 per il 2017 parla di un ragazzo che ha molta passione e cura per il suo lavoro. Vi porteremo in un viaggio ricco di eleganza, tradizione, cura del dettaglio e perchè no, successo. Siamo orgogliosi di presentarvi Carmelo e la sua storia: Scocca Papillon.


Chi sei, cosa fai e dove vivi?
Mi chiamo Carmelo, vivo in Sicilia a Favara (Ag).
Mi sono formato all’Accademia di Belle Arti di Palermo in Pittura, divido la mia vita tra l’attività di artista e dal 2012 insieme a mia madre, che è una sarta, ho fondato il progetto Scocca Papillon, con cui ci occupiamo principalmente di produrre papillon fatti a mano con tessuti nuovi e di recupero.

Quando, come e perchè hai iniziato? Raccontaci la tua storia.
La storia è nata un po’ per caso e per divertimento, come spesso accade.
Nel dicembre 2012, con due amici abbiamo organizzato una mostra mercato dedicata al vintage e all’handmade a Favara, all’interno di Farm Cultural Park, uno spazio culturale destinato alla promozione dell’arte e dell’architettura e alle nuove pratiche culturali, in cui si danno appuntamento tanti artisti e creativi di tutto il mondo.
In quell’occasione, con il coinvolgimento di mia madre, decisi di presentare la prima serie di papillon partendo dall’impiego di tessuti vintage, recuperati da un negozio di tessuti e tappezzerie chiuso da 20 anni, che erano destinati ad essere buttati via. Dopo l’inaspettato successo avuto a livello locale, ho deciso di ideare un marchio e ho iniziato a raffinare meglio il prodotto per promuoverlo tramite e-commerce; dopo un anno ho aperto il primo shop online e nel giro di due settimane ho avuto la prima vendita in Italia e la seconda a Rio de Janeiro e, da lì in poi, subito in tutto il mondo. Dopo qualche mese è arrivata un’inserzione su GQ UK, poi su Glamour UK e pubblicazioni su vari blog. Ci ha colto tutto all’improvviso, non mi aspettavo completamente tutta questa attenzione e mole di lavoro che da lì in poi ci avrebbe impiegato, ma siamo stati molto felici di sorprenderci ogni volta e continuare fino ad oggi ad innamorarci di questo lavoro.

Da dove trai ispirazione e come nascono le tue creazioni?
Seguo con molto interesse dei siti e riviste di lifestyle internazionale, l’idea di iniziare a produrre i papillon è nata da lì, inoltre sono stato sempre affascinato dallo stile vintage, che mi ha ispirato la creazione di quest’accessorio desueto che all’improvviso è tornato ad essere di moda. Amo le vecchie botteghe di abbigliamento, quelle ormai rare e inconsapevoli di essere vintage, non riesco a passarci davanti senza entrare, in qualsiasi città mi trovo!
Per trovare i tessuti giro tra i mercatini e le botteghe, poi c’è una parte di tessuti recuperati dagli scarti di tappezzeria e altri nuovi tessuti con colori di tendenza che proponiamo soprattutto per il settore del wedding, che con il tempo si è molto affermato e per cui seguiamo con attenzione le nuove ispirazioni.

Che tecniche utilizzi e quali materie prime impieghi per realizzare le tue creazioni?
Ogni papillon viene cucito interamente a mano, utilizziamo vari tipi di tessuto, dal cotone al velluto, il laccetto del collo è in nastro grogrè ed è chiuso con dei gancetti in metallo. Il packaging e le etichette esterne sono in carta kraft riciclata al 100%, per mantenere il più possibile un prodotto ecologicamente sostenibile, e sono timbrati tutti a mano.

Dacci una piccola dritta tecnica o un trucchetto del mestiere da condividere con chi ci legge e si cimenta con la tua stessa tecnica creativa.
Come per molte altre creazioni artigianali, la cosa che per me deve caratterizzare un prodotto è la cura per i dettagli, nulla deve essere lasciato al caso. In ogni fase del progetto Scocca Papillon sono stato un po’ pignolo sin dall’inizio e ho sempre preteso molto per cercare di migliorarlo e raffinarlo. Ho cercato di capire quale potesse essere il mio target di clienti. Mi è stato utile osservare attentamente le eccellenze dello stesso settore e in generale della moda maschile, per poi naturalmente sviluppare una mia identità cercando di valorizzarla. Questo è quello che raccomando di fare.

Come e dove promuovi o esponi le tue creazioni?
Principalmente online, tramite e-commerce e vari canali social come Facebook, Instagram e Pinterest. Poi ho dei punti vendita in giro per l’Italia e qualcuno all’estero.

Il contesto in cui vivi ha in qualche modo favorito o influenzato il tuo lavoro?
Assolutamente sì, l’ambiente sartoriale in cui sono cresciuto ha influenzato la mia passione per i tessuti e la moda, quindi mi ha portato ad avere una certa familiarità con determinati mezzi, anche se non avrei mai immaginato che potesse essere in futuro parte del mio lavoro.
Il contesto culturale in cui mi trovo attualmente qui in Sicilia e la passione in comune con degli amici mi ha spinto ad intraprendere delle iniziative legate alla promozione dell’artigianato, in questo modo ho avuto la possibilità di mostrare il mio prodotto ad un pubblico e ricevere un riscontro immediato: questo mi ha mosso a crederci da subito e a lanciarmi seriamente nella produzione.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
L’obiettivo costante è la ricerca di nuovi tessuti da scovare, poi sto lavorando alla stampa di alcuni pattern disegnati appositamente per Scocca da un designer e inoltre sto collaborando alla realizzazione di altri accessori coordinati.

Prova a spiegare cosa vuol dire per te la realtà dell'artigianato e dell'handmade, come se parlassi a qualcuno che non si è mai avvicinato a questa realtà.
L’artigianato oggi è diventato sempre più raro negli oggetti che ci circondano, e il recupero degli usi e delle cose perdute mi affascina molto, per cui anche nel mio lavoro cerco di trasmettere questa essenza.
L’artigianato o handmadeè sinonimo di qualità nei materiali e di attenzione nelle finiture, oltre che di gusto molto spesso, che supera il concetto di standardizzazione cui siamo ormai abituati. Dietro ad un manufatto ci sono persone che lo pensano e lo realizzano con tanta fatica, quindi, decidere di acquistarlo è una scelta significativa che valorizza l’autenticità di un prodotto e soprattutto ci rende più consapevoli diquello che noi siamo e possediamo.

Cosa significa per te vendere ed acquistare handmade al giorno d'oggi?
Quando ho iniziato a ragionare alla vendita del mio prodotto, ho pensato prima a come volessi ricevere io un oggetto, ci tenevo che si avvertissero l’amore e la cura di una cosa fatta a mano, per gli stessi motivi che ho spiegato nella risposta precedente.
Oggi significa anche supportare la creatività e un’idea, una visione innovativa del futuro.
Negli ultimi anni si è avvertito un ritorno all’artigianato, mi fa piacere che molti giovani riprendono dei mestieri manuali e tradizionali per svilupparli con un linguaggio innovativo e contemporaneo.
Per incentivare questo settore penso bisogna dare molto più spazio alla formazione e allo sviluppo giovanile, soprattutto nel nostro paese in cui il made in Italy ha fatto la storia,è importante portare avanti questi valori in modo da essere ancora una risorsa.


Per la prossima intervista dovrete aspettare fino al 2018, ma gli appuntamenti sul nostro blog non sono ancora finiti! A presto.

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