Handmakers' Brunch - Il tavolo dei creativi #15: Atelier10 presenta ElettraArt

giugno 28, 2018 Atelier10 2 Comments

In questa estate un po' strana e non ancora troppo calda vi presentiamo una giovane illustratrice, vincitrice del Handmakers' Brunch - Il tavolo dei creativi #15, l'evento che Atelier10 organizza per permettere a designer, creativi e artigiani di incontrarsi e magari, perché no, collaborare.
Buon tuffo nel mare colorato di ElettraArt.


Chi sei, cosa fai e dove vivi?
Sono Elettra, faccio l'illustratrice e ho una cagnolina di nome Giungla come aiutante di laboratorio. Mentre io disegno tutto il giorno lei mi scalda i piedi, anche in estate... ma sopratutto con il suo respiro tranquillo riesce a darmi serenità anche nei periodi più frenetici. Viviamo a Malo, un piccolo paese ai piedi di una collina in provincia di Vicenza. Ho una testa abbastanza confusa e disordinata e ciò si riflette nei miei disegni imperfetti dove tengo e valorizzo ogni sbavatura. Anche se oggi sono un'illustratrice digitale non ho abbandonato l'amore per la carta che più è grezza, ruvida e magari un po’ sporchina, più diventa materiale da scansionare per dare texture e matericità alle mie illustrazioni.


Quando, come e perché hai iniziato? Raccontaci la tua storia.
Non saprei definire un punto nella mia vita nel quale ho iniziato. Ho sempre disegnato per me e ho sempre avuto curiosità per il disegno digitale avendo anche la fortuna di avere un papà molto nerd che mi spingeva e incentivava a sperimentare. Posso però definire quando ho iniziato a disegnare per gli altri, o meglio a condividere quello che prima facevo solo per me. Fu per caso, mentre ero all'università ( mi sono laureata allo IUAV di Venezia in Arti Visive e della Comunicazione ) e decisi di portare ad un laboratorio di arte i miei disegni che allora erano fatti su carta da pacco scansionati e modificati al pc. Il risultato sebbene molto grezzo, mi piacque molto e lo mostrai a molte persone iniziando a dire che avrei voluto fare l'illustratrice. All'epoca collaboravo come barista in un circolo Arci e iniziarono a commissionarmi dei "disegnetti" per locandine e materiale di comunicazione. Si susseguirono varie collaborazioni sparse qui e là con persone disparate, interconnessioni create sui social, persone che avevano come sogno nel cassetto di veder illustrata una storia da loro scritta, piccoli festival organizzati da amici che avevano bisogno di qualcuno che gli curasse l'immagine e l'iscrizione a portali di vetrina online come lo shop Etsy. Anno dopo anno quei disegnetti nati giocando con me stessa mi tenevano sempre più occupata e la necessità di migliorare la qualità e risparmiare tempo mi spinse a realizzarli sempre di più in digitale abbandonando pian piano la carta da pacco. Mentre ancora pensavo di giocare e imparavo a gestire il digitale nel 2015 dovetti aprire partita Iva trovandomi ad essere una lavoratrice autonoma, ma senza ben capire come ci ero arrivata ad esserlo. Non ho seguito una strada lineare e sono convinta di avere avuto moltissima fortuna, a tratti il lavoro mi cascava addosso e io imparavo a farlo mentre lo facevo, ma il fatto di non essermi fatta fermare dal timore di sbagliare, di essermi sempre spinta a imparare un pochino di più mi ha dato modo di crescere, di consolidare quello che era il mio stile e di essere oggi sicura in quello che è diventato il mio lavoro.


Da dove trai ispirazione e come nascono le tue creazioni?
Credo che se si hanno le "antenne" attive l'ispirazione possa arrivare in qualsiasi momento, ma sicuramente ci sono luoghi che le fanno vibrare molto più facilmente. Le mie antenne si agitano quando mi immergo nella natura, trovo grande ispirazione dal mio rapporto con essa, dalle sensazioni che mi da quando la ascolto. Credo di dipendere in qualche modo da essa, ne sento una strettissima connessione e sento spesso il bisogno di estraniarmi dal ritmo della vita quotidiana ritirandomi tra gli alberi. Vivo ai piedi di una verdissima collina a due passi dal bosco e la possibilità di escludere tutto e tutti e camminare nel verde mi aiuta a ritrovare me stessa, a cercare ispirazione, a respirare a pieni polmoni e a scacciare tutta quell'ansia che ogni tanto torna a trovarmi. Adoro perdermi nei suoi dettagli e suoni...guardare il cielo incorniciato dalle fronde degli alberi, scoprire ogni volta forme di foglie nuove, osservare la stagionalità dei fiori, delle piante e delle bacche, incontrando, nei giorni fortunati, animali selvatici. Sono tutti elementi che danno vita ai miei disegni più personali e a quelli che recentemente sto chiamando #pensierianudo su Instagram. Dalle camminate nella natura mi porto a casa dettagli visivi e sensazioni che poi in momenti non sospetti appaiono come piccoli scarabocchi nel mio sketchbook; li deposito lì, ogni tanto torno a guardarli e nei momenti che ritaglio per me stessa ne scelgo uno e lo rifaccio in digitale. Ci posso mettere anche settimane prima di lasciarlo andare, posare la penna e considerarlo finito. Essendo disegni che nascono per me potrei continuare a modificarli all'infinito modificando dettagli, colori e cercando di arrivare sempre più vicina alla sensazione che voglio rievocare. Tutta questa rielaborazione però ha il rischio di far perdere il sapore iniziale pertanto la sfida sta nel riconoscere il momento in cui smettere di assecondare quella vocina che ti chiede di più. Non sempre ci riesco, ma quando ci riesco ne esco soddisfatta, serena e divertita dalla mia battaglia a colori.


Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Consolidare il lavoro costruendo strade che mi diano sicurezza e che non mi facciano sentire in balia di un algoritmo come accade su Etsy o su Instagram. Continuare a sviluppare progetti personali che stimolino la mia creatività e che ho da poco riscoperto dopo averli per molto tempo soffocati con la scusa del "non ho tempo".

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